martedì 11 marzo 2008

Selinunte, Soldi, Misteri e Silenzi

Per la verità è dal 1957 che si parla di porto a Selinunte , non di un porto da fare, bensì di un porto che negli archivi romani risulta fatto e che non corrisponde affatto a quei quattro blocchi di cemento sui quali oggi poggiano panchine dalle quali si può ammirare la lungimirante linea orizzontale della politica castelvetranese.
Esiste un altro porto di Selinunte , questo niente male, ma solo su un plastico che da vent'anni resiste ai viaggi nelle piazze di Selinunte-Castelvetrano e dintorni e alle onde della illusione di tutti quei cittadini che ammirandolo in questi 20 anni non hanno esitato a sostenerlo dando il loro voto politico pro-ponte e pro una politica che sembrava convintamente illuminata sulla importanza dello sviluppo di un turismo che avrebbe valorizzato la nostra zona rendendola tra le più belle e attrezzate d'europa ( altro che Portofino e Positano !! ) creando un importante indotto produttivo e una grande occupazione di qualità sufficiente a rendere deserto l'ufficio collocamento e a lanciare il nostro comune socio politicamente culturalmente e finanziariamente verso sogni possibili di cui non vergognarsi o avere paura di sostenere a viso aperto. Purtroppo quel porto fatto di chiacchiere temo che continuerà ad essere il demagogico slogan pre-elettorale per i prossimi vent'anni mentre le alghe continueranno ad ammassarsi e a putrefarsi nell'altro porticciolo (opera di architettura "magnifica " !.....) impedendo la minima e necessaria attività marinara dei Selinuntini che continuano a lamentarsi timidamente e ad elemosinare sommessamente ciò che invece dovrebbero rivendicare e pretendere con un remo in mano come-faceva il caro Giovanni " Demoniu "!

È per questa ragione che insisto nel raccomandare i Selinuntini ad unire le loro energie , voci e idee per una comune forza politica che s'ispiri al socialismo di mutuo soccorso (" uno per tutti tutti per uno ") in modo che noi tutti non ci si debba prostituire a "questo o a quel " venditore di sogni" nè timore di rivendicare interventi politici sociali ed economico finanziari utili alla nostra Selinunte e al bene dei suoi abitanti, interventi che non possono nè dovranno mai farsi se non condivisi e autorizzati dai Selinuntini.
Project financing?? Perché mai dovremmo avere in casa nostra un alieno padrone del nostro porto a cui rendere conto quando tutti i Selinuntini e i Castelvetranesi possono (devono!) essere padroni alla pari del porto e del resto con il denaro che la comunità europea (soldini dei contribuenti lavoratori) ha messo in disponibilità a partire dal 2007 fino al 2013, ben 6,5 miliardi di euro che sommati ai quasi mille milioni di euro, che dovevano bruciarsi per l'inutile ponte sullo stretto, fanno in lire, per rendere meglio l'idea, 15 mila miliardi circa ! Certo che il porto è finanziabile con questi soldi! Tutto ciò che è pubblico ha la priorità finanziaria su questo fondo europeo, il comune di ciò si deve occupare! Per la amministrazione della res publica di tutti i cittadini per cui i deputati che li rappresentano sono stati legittimamente eletti a costituirlo non certamente a fare da consulente ai privati per la gestione della cosa pubblica!
Dunque del porto di Selinunte che siano i Selinuntini ad occuparsene attraverso una cooperativa Selinuntina.

Se il comune non è in grado di far approvare dalla regione le opere che hanno necessità di essere realizzate, come le due strade per la fruizione turistica che la regione ha bocciato , allora qui due sono le cose da fare: o i nostri politici si dimettono e se ne vanno a fare altro o ricorrono con ingegno coraggioso e responsabile a strategie efficienti e a tutti quei poteri comunali, sottovalutati, per ottenere ciò che è legittimamente giusto e necessario per la vita e il progresso del nostro paese.
Sono innumerevoli le azioni che il comune di Castelvetrano potrebbe intraprendere per convincere la regione a non boicottare le opere che ci servono, a cominciare dalla "giornata del tamburino" in cui quel giorno tutti i cittadini con un tamburino a colpi ben decisi segnaleranno tutte le opere inutili della regione e provincia, a quella più drastica di non versare più una lira (euro) a questi due enti e gestirci da noi questi contributi, fino a quello di creare un circuito finanziario ed economico comunale sganciato dalla banca di Sicilia, e perfino dall'euro, con la creazione di una moneta comunale alternativa ed equipollente.

È ovvio che per avere rispetto politico non si può essere rappresentanti da politici che limitandosi a rassegnati sfoghi mediatici, continuano ad obbedire pedissequamente ad una politica aliena agli interessi del nostro paese con quel comodo fatalismo che offende la volontà del popolo, per niente vinto.
Ha ragione il sindaco a dire che i cittadini non sono una semplice riserva elettorale funzionale agli interessi della provincia o regionale!
Allora alziamo la voce e diamoci da fare!

Peppe Fontana

Ps. Ripeto, urge una identità politica Selinuntina coesa, forte e indipendente, poi ci si può sedere a discutere con chiunque ma alla pari . Questa è la via per il bene di Selinunte e dei Selinuntini .

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