mercoledì 24 settembre 2008

La Parentopoli siciliana tra assunzioni e gratifiche - di Attilio Bolzoni

PALERMO - E' anche peggio di quando Totò spartiva il bottino fra i suoi clienti. Duecento euro a chi allevava una capra "girgentana" (agrigentina) e 500 a chi accudiva in giardino un asino pantesco (di Pantelleria), un contributo "per la lotta mondiale contro l'inquinamento" a chi viaggiava in nave, 12 euro per ogni chilo di manna tirata giù dall'albero. L'ultimo assalto alla Regione è più sfacciato. Ci sono di mezzo i parenti.

Tanti. E' così che don Raffaele sta già oscurando la fama del suo predecessore sopraffatto da una velenosa guantiera di cannoli.

E' un arrembaggio. Più fratelli e cugini e più figli. E più nipoti e più compari. Non c'è più soltanto Palermo (dove Cuffaro ha il suo quartiere generale) ma c'è anche Catania (dove il boss dei boss è Lombardo) e - chissà come - in Sicilia ci saranno pure più soldi. Quelle che tecnicamente vengono definite le "risorse della nuova programmazione" sono in sostanza 6 miliardi e mezzo di euro che pioveranno sull'isola da qui alla primavera del 2013. Alla Regione si preparano a un altro grande banchetto. Con un condottiero che pubblicamente promette rigore e regole ma poi fa sempre finta di niente.

A parole annuncia rivoluzioni nella spaventosa macchina burocratica e intanto lascia i soliti noti ai loro posti, giura di ridurre da 26 a 12 le società regionali e invece non taglia mai nulla, in nome della trasparenza sceglie come assessori due noti magistrati e poi però il suo governo scivola ancora nella vergogna dei familiari più intimi assunti per chiamata diretta. Alla muta muta - zitto zitto come si dice in Sicilia - Raffaele Lombardo è in corsa per battere tutti i record nella Sicilia delle abbuffate.

Nella Regione che per la sua Sanità spende 8,5 miliardi di euro (il 30% in più della Finlandia, ha fatto notare a luglio la Corte dei Conti) tutto è come prima e più sconcio di prima. A pochi mesi dalla sua incoronazione il nuovo governatore sembra stia diventando un altro Cuffaro più smoderato di Cuffaro. Lo scandalo è diventato scandalo con Giuliana, la figlia di Giovanni Ilarda, il giudice che don Raffaele ha messo all'assessorato al Personale. Ma la lista di quei cognomi eccellenti assunti in Regione è infinita. Quelli che hanno una parentela molto stretta e gli altri, cognati, nuore, ex autisti, ex deputati "trombati".

Si comincia con Piero Cammarata, primogenito di Diego, sindaco di Palermo, e si finisce con una Misuraca (parlamentare di Forza Italia) e uno Scoma (assessore di Lombardo), con un Davola (ex autista di Gianfranco Micciché) e con un Mineo (figlio di un deputato regionale). Quasi tutti sono negli staff degli assessori. Come Rosanna Schifani, sorella di Renato, presidente del Senato della Repubblica. Era già dipendente della Regione, assunta per concorso nel '91, poi è stata "chiamata" dall'assessore alla Famiglia Francesco Scoma. O come Viviana Buscaglia, cugina del ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano. La signora, un'"esterna", è nello staff dell'assessore all'Agricoltura Giovanni La Via. L'elenco di chi si piazza lì dentro con un cognome che conta mese dopo mese è sempre lungo.

Ogni assessore può avere 25 collaboratori fra segreteria particolare e segreteria tecnica, un terzo di loro arriva da fuori l'amministrazione. Così fan tutti. Pagando ciascuno degli 8 prescelti come dirigente 41.807 euro lordi più un'indennità di 7.747 euro e un'altra di 23.500. Come minimo, i fortunati che entrano in uno staff, portano a casa 70 mila euro. Gli uffici di gabinetto si trasformano in vere e proprie segreterie politiche.

Come quella dell'assessore ai Beni Culturali Antonello Antinoro dell'Udc. Ha chiamato vicino a sé: Giovanni Antinoro (non parente) che era l'autista di Cuffaro; Domenico Di Carlo, segretario del braccio destro di Cuffaro, Saverio Romano; Vito Raso, amico di Cuffaro; Gianni Borrelli, ex candidato Udc amico di Cuffaro e dello stesso assessore Antinoro. Lo chiamano staff ma è una tribù.

Rispetto a tutti gli altri 21 mila dipendenti regionali quelli degli staff non firmano il cartellino, hanno un rapporto solo con il loro capo - l'assessore - e tanto per gradire per gli interni un'altra indennità annua dai 7 ai 15 mila euro.

E se nei "felicissimi" di Totò Cuffaro sembrava che non ci fossero limiti al limite, l'esordio come governatore di don Raffaele è stato segnato da nuovi aumenti per 72 onorevoli su 90. Il parlamento ha voluto altre tre commissioni, altri "gettoni", altri incarichi e gratifiche da aggiungere ai 19 mila euro lordi di stipendio per ogni parlamentare. Totale delle spese in più per le tre nuove commissioni: 200 mila euro. Nelle stesse settimane del bonus per gli onorevoli, tutti i dirigenti dei vari assessorati sono stati valutati e promossi. Il minimo in "pagella" era un punteggio di 70, tutti sono andati oltre il 90. Dai 3 ai 15 mila euro in più per ogni burocrate.

"Il mio governo è già impegnato a tagliare gli sprechi", aveva solennemente giurato don Raffaele nel giorno del suo insediamento.

Numeri e nomi raccontano come sono andate le cose. A giugno il governatore aveva proclamato che avrebbe finalmente messo mano alle 25 società collegate alla Regione, 3.546 precari poi stabilizzati e in pratica tutti amici di amici, un bel po' di altri parenti di eccellenti siciliani, tutti entrati senza concorso. A luglio e a settembre ha ripetuto il proclama. Le 25 società sono sempre lì, una dependance della Regione Sicilia che conta quasi gli stessi impiegati che ha la Regione Lombardia.

Sulla carta si occupano di tutto. Trasporti. Informatizzazione. Patrimonio artistico. Qualche mese fa una società ha pubblicato un avviso per comunicare l'assunzione da parte di un'altra società di 38 ingegneri. Il nome dell'altra società è stato tenuto segreto "per motivi di privacy". Poi si è scoperto che era la Sicilia e-innovazione, una struttura che gestisce almeno 300 milioni di fondi europei e statali. Ma Lombardo non prende decisioni. Parla, parla ma non si mette mai contro nessuno. Immobile come una statua, assiste alle scorrerie nel gorgo di Palermo.

martedì 9 settembre 2008

Selinunte, gli Alberghi e le Tartarughe

Due alberghi di Selinunte sono stati denunciati dalla Provincia di Trapani per aver impiantato stabilmente sulla spiaggia della riserva orientata della foce del fiume Belice, 90 ombrelloni (e non 35 come è stato scritto) e 180 sdraio, delimitando il tratto di spiaggia con una cordicella.
Il sindaco, fondatore della cittadella della legalità sorta in terreni confiscati alla mafia, si è indignato e ha organizzato una manifestazione di solidarietà nei confronti… degli abusivi, contro “la cieca applicazione della legalità”!

“E’ ora di piantarli” è il titolo della manifestazione di domenica scorsa alla quale il primo cittadino ha invitato a partecipare dipendenti comunali (con una comunicazione scritta a tutti i dirigenti) e cittadini per riunirsi sulla spiaggia della riserva e piantare un ombrellone, come simbolo di dissenso.
I giorni passano, “la polemica monta”, chi è col sindaco è favorevole, i comunisti di rifondazione sono contrari, così come il WWF e Legambiente. Più incerta invece la posizione dei diversamente concordi del Pd.
Certo, trovare delle risposte è difficile, soprattutto quando non è ancora chiaro quali siano le domande.
Per esempio, il turista è innamorato delle tartarughe marine e vuole scoprirne tutti gli affascinanti segreti, oppure ha scelto quel dato albergo perché gli garantisce una semplice spiaggia dove fare il bagno?
L’albergatore è davvero vittima di una legalità cieca, oppure già in fase progettuale è stato oggetto di promesse difficili da mantenere?
L’ente Provincia che gestisce la riserva ha a cuore la flora e la fauna del luogo o si pone come semplice ufficio concessioni con cui “dialogare” secondo le proprie condizioni?
Interessano a qualcuno le tartarughe “caretta caretta” che, proprio nel periodo estivo, attraversano la spiaggia per deporre 200 uova a 50 metri di distanza dalla battigia?
Qualcuno si è mai sognato di delimitarne i nidi, come si fa in alcune spiagge della costa ionica?
E infine: il Comune di Castelvetrano vuole gestire autonomamente la riserva per valorizzarne le bellezze naturali migliorandone la pulizia (ancor prima della fruizione), oppure vuole disporre di spazi già promessi agli alberghi?

Se non ha le corrette informazioni, la gente fa fatica a capirci qualcosa.
Sull’argomento, il Giornale di Sicilia ha sfornato otto articoli in dieci giorni, ma nessuno dice che gli alberghi in questione sono Il “Grande Hotel Selinunte” e il “Costanza Beach”. Non era difficile, basta andare su Booking.com e leggiamo: Grande Hotel Selinunte, questo moderno hotel dispone di tutti i comfort, tra i quali si annovera anche una spiaggia privata all'interno della riserva naturale del Belice. Oppure: Costanza Beach Club, a circa 5 minuti di navetta (effettuata con un trenino) ed una breve passeggiata a piedi attraverso la tipica vegetazione della foce del Belice, si raggiunge la lunga e meravigliosa spiaggia di sabbia attrezzata con ombrelloni e lettini (servizio gratuito).

Nel prestigioso quotidiano dell’8 settembre Alfredo Finotti, a fianco al sindaco nella manifestazione di domenica scorsa, viene presentato come presidente del Consorzio per la legalità. Verissimo, ma viene tralasciato che l’ex segretario comunale, attraverso il figlio, ha una quota di proprietà del Grande Hotel Selinunte. Non c’è niente di male, ma se il giornale lo omette volutamente e il cittadino lo viene a sapere al bar, magari può malignare.
Stessa cosa per Antonio Mangia, presentato come imprenditore turistico preoccupato del futuro occupazionale dei giovani. Certo, ma è anche amministratore unico della Immobiliare Isel S.r.l. che fa capo proprio al Costanza Beach hotel. Se questa cosa la vieni a sapere in ufficio, ti verrà spontaneo malignarci sopra. Anche lui poveretto, già si ritrova un cognome che è tutto un programma…
Giuseppe Gandolfo invece è il presidente del consorzio turistico. Niente di più vero. Però, attraverso la Deca CED, gemella della Deca Consulting, ha una quota proprietaria nella Trinacria srl, società madre del Grande Hotel Selinunte. Anche qui niente di male per carità, ma perché venirlo a sapere da tutti tranne che dal giornale?
Infine Giovanni Cascio, amministratore unico della Trinacria srl, non viene mai nominato, anche se fotografato in gruppo tra coloro che hanno partecipato alla manifestazione.

Insomma, in presenza di informazioni monche, il cittadino potrebbe affidarsi alle cosiddette voci di paese e disorientarsi. Mentre le persone in questione potrebbero perdere la propria credibilità.
Se invece le informazioni venissero date complete, la maldicenza si ridurrebbe di un bel po’ e tutto rimarrebbe alla luce del sole.
O anche lì si ha bisogno di un ombrellone?



giovedì 4 settembre 2008

Irreversibile












La storia di Welby mi fa pensare subito a Selinunte.
Per il primo la chiesa-stato non gli concedeva la morte da lui più volte richiesta per la seconda i politicanti vari non le concedono una vita degna.

Non scrivo da mesi perchè girando, parlando e sopratutto ascoltando comincio davvero a credere che la maggior parte delle persone "libere", se non proprio stupide, sono incatenate in mentalità contorte ed egoistiche e quindi c'è troppo lavoro a monte da fare. È difficile decidere quando la stupidità assume le sembianze della furfanteria e quando la furfanteria assume le sembianze della stupidità.

La situazione è davanti agli occhi di tutti non c'è più molto da scrivere ne da commentare. Ogniuno tiri le proprie conclusioni. La verità è che un posticino di lavoro, la salute e gli interessi personali ben salvaguardati sono l'unico interesse della stragrande maggioranza della gente "libera". Il resto a puttane, non interessa. Dico che il bene della comunità non esiste più e che ha dato largo ad una egoistica passione per noi stessi, li parenti e l'amici di l'amici.

La comunità si è fratturata in fazioni con l'unico interesse di superare e/o calpestare l'altra (e la propria dignità) per un tozzo di pane o tutta la pagnotta non fa differenza. Siamo diventati i mendicanti del feudatario....che tristezza.
La nostra società non è una comunità, ma semplicemente una collezione di nuclei di famiglie isolate.
Allora che si abbia almeno la dignità di non lamentarsi.
Ma neanche questo fa breccia.
Allora siamo proprio alla frutta.

mercoledì 3 settembre 2008

la Chiesa è l'unica fonte di sviluppo per la Sicilia

Ancora un altro intervento anonimo !!......

Caro anonimo, bisognerebbe avere il coraggio di difendere le proprie opinioni a viso aperto; altrimenti, come diceva il coraggioso pensatore, Ezra Pound, valgono poco e niente, in ogni modo ti rispondo lo stesso.
Mi fa piacere che condividi la mia idea su Federico II , illuminato, vero uomo politico dell'unica gloriosa, splendente storia della Sicilia, però ti contraddici difendendo alla stessa maniera la Chiesa , perchè o Federico II o il Papa e le sue chiese ! Dovresti saperlo che Federico II trattava il Papa a pesci in faccia e che gli disse : scomunicami pure ma io le crociate per te non le faccio e anzi vado a far visita all'amico musulmano, cosa che fece ! E per quanto riguarda le religioni non gliene fregava niente , ma come uomo illuminato e grande saggio rispettava chi era religioso , tant'è che in Sicilia , nel suo regno, disse a Ebrei , Cattolici e Musulmani : potete professare ognuno la vostra religione liberamente , ma non appena cominciate a scannarvi, creandomi problemi , vi scanno io , tutti in una volta ed è finita la libertà di religione nel mio regno per sempre !
Per quanto riguarda la tua tesi ; " la Chiesa è stata, è e sarà l'unica fonte di sviluppo per la Sicilia " non hai specificato che tipo di sviluppo ! Immagino che tu ti riferisca allo sviluppo Economico-Finanziario della Sicilia , viste le urgenti priorità che questa fallita terra necessita e visti i bisogni primari dei Siciliani che non sono certamente dettati dalla fame Religiosa, bensì dalla fame dello stomaco, nonchè di tutti quegli altri bisogni , ormai indispensabili, per la sopravvivenza domestica, luce, acqua, gas, petrolio ecc. ecc. e se ti riferisci proprio a questo tipo di sviluppo , ancora una volta ti contraddici dissacrando il principio religioso Cristiano , volgarizzando la missione della Chiesa , che non è quella di creare sviluppo economico/finanziario ( a ciò ci pensa il sistema capitalista....), bensì , semmai , di salvare le pecorelle smarrite , redimere i peccatori eretici come il sottoscritto, liberare l'umanità dalla cupidigia , e da tutti quei vizi che orizzontalizzano lo spirito dell'uomo schiacciato dalla zavorra per il volgare apparire ( tanto è vero che il Papa dalla cupola appare in tutte le sue manifestazioni con i suoi Vescovi e Cardinali sempre apparato " sobriamente " , conducendo una vita " spartana e modesta " nel " rispetto " dell'ambiente e dell " risparmio " economico dandone l'esempio !......) per il quale è necessario " lo sterco del demonio " , ovvero il denaro e , dunque , un sistema consumistico capitalista, e guidare liberi da questi catene, nudi senza peccati , e ricchi soltanto di pia luce, gli uomini nel regno di Dio ; e quindi una Chiesa che crea sviluppo spirituale verticalizzante.
O mi sbaglio ?! E se non mi sbaglio, a meno che tu non abbia altri argomenti atti a cancellare il verbo di Dio , ribaltando la missione della Chiesa, che dovrebbe essere quella che ho appena finito di spiegare, allora non ci resta che discutere sullo sviluppo religioso spirituale , per intenderci, che tu asserisci essere stata , è e sarà , l'unica fonte di sviluppo della Sicilia; bene, a questo punto , visti i miei limiti intellettuali, vorrei che tu fossi. Così illuminante, nel spiegarmi in cosa è consistito lo sviluppo della Chiesa in passato, in cosa consiste oggi e in cosa consisterà domani.
Io ti ringrazio del consiglio che mi hai dato nell'invitarmi ad ascoltare meglio la storia e ti rispondo che io la storia oltre ad ascoltarla l'ho studiata; e con metodo euristico a 360 ho divorato centinaia di libri. E documenti vari con attenta ermeneutica in quanto sono un appassionato della materia e , se permetti , posso indicarti, consigliandoti di leggerli con umiltà intellettuale, una cinquantina di libri , per cominciare , sulla storia della Chiesa e le religioni; non devi neanche comprarli, te li presto io e alla fine di questi miei lunghi ed intensi studi e ricerche sulla Chiesa e le religioni, ho capito le seguenti cose, che sintetizzo per non impoverire la foresta Amazzonica ulteriormente:

1) la Chiesa in Sicilia e nel mondo non crea sviluppo positivo di nessun genere e in qualsiasi campo-crea sottosviluppo annichilendo le potenzialità intellettuali artistiche , scientifiche dell'uomo, alienandolo a stupido antropozoico privo di spirito individuale e autonoma scienza e conoscienza , in quanto la conoscienza che è la conditio sine equa non per verticalizzare verso l'illuminazione e la verità , è sistematicamente oscurata dalla Chiesa-infatti in passato chi si permetteva di studiare, conoscere e illuminare delle scoperte verità, l'umanità, veniva torturato, bruciato vivo e rapinato dei suoi beni.

2) la Chiesa appiattisce non verticalizza- la Chiesa è necrofila non biofila la Chiesa genera guerre e conflitti interiori la Chiesa infonde paure, ansie, psicosi, superstizione, crea miseria e povertà mentale , impone assurdi tabù la Chiesa è classista ( se l'è fatta sempre con i ricchi , non dimentichiamoci che fino a pochi decenni fa si facevano complici dei Feudatari nella kriminale legge della " dus primae noctis " ( tutte le donne che si sposavano dovevano farsi prima sverginare dal signore feudatario e " nobile " e I preti accompagnavano queste povere donne ) non dimentichiamoci dell'opposizione alla riforma agraria a favore dèi contadini del famigerato truffatore chiamato padre Pio, basta leggere i documenti in archivio ! ) e anche xenofoba ( non dimentichiamoci della dichiarazione di un paio di Cardinali che volevano buttare a mare i naufraghi clandestini se non cristiani ! Bel concetto di missione cristiana hanno codesti servitori di Dio ! )


3) la Chiesa crea sottosviluppo in quanto non permettendo la sana libertà all'uomo di evolversi biosocialmente, esprimendo talento, ingegno, arte e naturale creatività, ne frena il progresso e l'evoluzione sociale, politica economica culturale e artistica della società.

4) la Chiesa non solo non consente alcuna forza di positivo sviluppo Ma è causa principale di catastrofica miseria, mentre essa si arricchisce in maniera inimmaginabile; ricchezza che ostenta con epifanie stucchevoli pseudoreligiose in cui l'opulenza e baggiana scenografica dell'apparire conferma che per il loro kriminale potere è fondamentale l'estetica e non certamente l'etica e la morale cristiana a cui invece il popolino deve sottomettersi facendosi succhiare dalle eleganti zecche della Chiesa dell'estetica quel poco che gli è consentito avere ! Come il pizzo dell'8x1000, migliaia di miliardi che la Chiesa , oltre che per i loro pizzi, merletti e orofilato , sta usando per chiudere tutti quei processi per pedofilia e altre porcate sataniche in giro per il mondo in cui è imputata e riconosciuta colpevole !
Caro Anonimo, se per fonte di sviluppo intendi qualcosa che mi è sfuggito, sarò pronto cristianamente ad ascoltare la tua campana anche anonimamente, purchè i tuoi argomenti non siano fondati su aria fritta.
Grazie

Peppe Fontana