sabato 15 settembre 2007

Questioni in Sospeso

Ieri sera alla riunione con i volontari di Legambiente presso la sede di Castelvetrano si è parlato della Riserva Naturale Orientata Foce del Fiume Belice e Dune Limitrofe e non solo. L'incontro si è svolto in piena cordialità ed è terminato con spirito di collaborazione e con la consapevolezza che molto si deve ancora fare in materia di educazione e coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni Castelvetranesi al rispetto della natura che passa tra senso civico, volontà, rispetto ed il convincimento che un cambiamento deve necessariamente avvenire.

Le questioni in sospeso sono tante una in particolar modo è quella dei depuratori, vera fonte di inquinamento ecologico e causa della spazzatura e dei liquami vari che vengono immessi nelle acque del mare e trasportati dalle correnti a riva.
Nel 2002 il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (Comando di Palermo: noepacdo@carabinieri.it) fece dei prelievi alla sorgente ed alla foce del fiume Belice controllando anche l'idonietà dei depuratori (Leggi PDF).
l risultati di allora hanno visto solamente due depuratori, quello di Montevago (AG) costruito nel 1997 e Roccamena (PA), non idonei rispetto l' Art. 51/1 D.L.vo 22/97 Art. 323 C.P scaricando quindi in maniera "sporca".
P.S. nel 2004 il depuratore di Montevago risulta ancora non funzionante.
Per quanto riguarda il depuratore anzi i due (qualcuno conosce l'esistenza di un altro depuratore sito a Marinella?) depuratori di Marinella di Selinunte costruiti nel 1970 e 1979 i quali risultarono idonei. Idonei significa regolari ma non vuol dire funzionanti.
Questo nel 2002.
Il depuratore di Campobello di Mazara se ne deduce tramite dati ARPA del 2003 funzionante invece il PdA di Trapani lo dichiara non in esercizio, quello di Santa Ninfa non conforme alla 152/99.

Riguardo Il Modione il più recente prelievo fatto dalla campagna di Legambiente Goletta Verde del 2006 lo dava non inquinato, nel 2000 era inquinato (5 volte il limite), nel 2001 era non inquinato, nel 2002 lo stesso risultava gravemente inquinato (10 volte il limite).

Come dice Rossella Muroni portavoce di Goletta Verde: "Non ci si deve però fermare all'apparenza dei dati, l'ottimismo pur giustificato della prima impressione si ridimensiona quando i risultati di quest'anno si confrontano con quelli dell'anno passato. Si nota chiaramente un saliscendi dei parametri esaminati, una variazione pendolare nella presenza degli indicatori di rischio sanitario: la comparazione mostra insomma che non esiste una tendenza positiva, che non si osserva cioè un miglioramento continuato dello stato di salute delle acque trapanesi".
Quindi il Mare è un'altalena e i risulati possono essere differenti, dove uno dato positivo non delinea una situazione sanata ma che nel momento in cui sono stati fatti i prelievi l'acqua era meno inquinata.
Per un quadro più generale per il 2007 il comunicato del Ministero della Salute riguardo le acque di balneazione dona un quadro stabile di inquinamento e classifica come Tratti di costa non balneabili per inquinamento le zone limitrofe al Fiume Belice, Modione ed al depuratore di Marinella di Selinunte.

Il depuratore di Marinella di Selinunte è un' altra questione in sospeso dove firme sono state raccolte ed interrogazioni ai vari ministeri inoltrate ma la situazione resta immutata.
Io ho trovato questo documento relativo al 2000.
Riguardo al controllo delle acque reflue attigue al depuratore di Marinella di Selinunte la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ha dato l'autorizzazione alla ditta Palumbarus s.r.l. di effettuare, a seguito nota del Comune di Castelvetrano protocollo nr. 21100, un'ispezione e verifica delle stesse dal 25/05/2007 al 30/06/2007.
I risultati li posteremo speriamo a breve tra uno dei commenti di questo post.

Per il momento è tutto buona Balneazione.

P.S. Se qualcuno volesse aggiungere notizie a questo post o postare un articolo a riguardo contattatemi al seguente indirizzo e-mail: joemaiolino@hotmail.it.

venerdì 7 settembre 2007

Strada battuta e logorata.

Ogni estate immancabile meta delle mie vacanze è la Riserva Naturale della Foce del fiume Belice, un posto magico ricco di ricordi il cui silenzio incanta, il cui tramonto ammalia. Pomeriggi interi trascorsi distesi sulle rotaie di una vecchia ferrovia dimessa all’ombra degli eucalipti; unica musica il suono delle cicale. Lunghe passeggiate tra le passerelle di legno che costeggiano le dune ricche di vegetazione e di vita.


Osservare il cielo ed ascoltare un’upupa che, al nostro passaggio, spaventata vola via e tra mille pensieri, nel tardo pomeriggio, raggiungere la spiaggia per fare un bagno e magari anche una passeggiata per osservare l’acqua del fiume che incontra quella salata.

Questo è il sogno che ho fatto questa estate quando sono tornata alla foce del fiume Belice. Le passerelle quasi completamente bruciate stavano ammonticchiate sul bordo della ormai strada battuta, raggiungo la spiaggia ma la situazione non migliora, ombrelloni sdraio e canoe in affitto, turisti e bagnanti, palloni e racchettoni, una folla mai vista negli anni precedenti.
Cerco un angolo per poter godere di un po’ di solitudine e vedo una piccola folla che si avvicina all’acqua tentando di trascinare sulla battigia un oggetto non identificato, presa dal panico e dallo sconforto precedente mi avvicino: in acqua galleggiava una Caretta Caretta, la tanto amata tartaruga dei nostri mari ormai in avanzato stato di decomposizione. Assisto al suo funerale, faccio la segnalazione al WWF di Mazara Del Vallo e rifletto sul fatto che questi animali dovrebbero frequentare la spiaggia della Riserva per nidificare e continuare il ciclo della vita.

E’ spaventoso, triste ed angosciante veder cambiare la conformazione, l’habitat di un luogo ormai colonizzato da complessi alberghieri, mostri che spuntano come i funghi (in un ambiente che non è nemmeno tanto umido!!!!).
Già dagli anni ’80 il litorale tra Triscina e Tre fontane è stato distrutto da pseudo case costruite sulla spiaggia senza nessun rispetto ne’ per le leggi ne’ per l’ambiente; dovremmo ricordare sempre che il patrimonio naturale è di tutti e questo non vuol dire che non abbiamo delle responsabilità e che possiamo fare e disfare della Natura a nostro piacimento.

Conclusione, ma spero non finisca qui, credo che ci sia un serio e grave problema di gestione della zona tutta. Una riserva naturale nasce con la precisa esigenza di “proteggere”, quindi assicurare il mantenimento di una risorsa attraverso una gestione pianificata e di “conservare” cioè gestire tale risorsa adottando delle politiche che presuppongano valide conoscenze. Tutto ciò non escludendo la presenza umana; facciamo parte di questo pianeta e abbiamo occupato sia ambienti integri che degradati, un’area protetta dovrebbe essere fruibile in maniera ecocompatibile per creare sviluppo, per sensibilizzare la gente sulle problematiche ambientali.
Mi rivolgo a tutta la classe politica a chi è deputato a scegliere del nostro futuro, a tutti quelli che amano la nostra Terra, l’obiettivo deve essere comune: la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale che è anche parte integrante della nostra cultura.



Eleonora Ferrante

mercoledì 5 settembre 2007

Selinunte

Templi e mura di antiche pietre
conosco il mio amore.

Il vento dei canneti e il dolce selino
corrono su strade di silenzio.

Sento che la primavera rinnova i fiori di campo
e negli anfratti profumano ginestre.

Domani non ci sarò a raccogliere la tristezza del tempo gli dei volti d'ulivo
il fumo asprigno dell'osteria dove si incontrano marinai e frenetici gabbiani.

Addio fresche onde del mare e seno d'umile madre;
le fanciulle d'amare al porticciolo.

Errabondo mi fa la vita come delfini che saltano le reti,
i segni dello zodiaco misterioso oltre le dune assolate le colline.

Si cercava una volta l'agile corsa
l'allegria in faccia alle colonne
i propilei che ridono al mare.

Addio, libertà e spiaggie fiorite
del canto e di more, ora lo scavo delle ruspe
m'angosciano i bunker di cemento.

Gianni Diecidue

lunedì 3 settembre 2007

C'è ma non si vede

Sono tante le volte che girando per Marinella di Selinunte mi sono imbattuto in turisti, stranieri e non, che mi chiedono: "Scusi ma il parco archeologico?".
Il cartello che indica l'entrata c'è, ma vuoi mettere la maestosità delle rovine e del tempio E che potrebbe fugare ogni dubbio su dove andare per visitare la zona ?
E pensare che i Templi furono costruiti dai coloni venuti da Megara Hyblaea oltre che per dedicarli alle loro divinità anche per mostrare ad altre civiltà contemporanee la loro grandezza, forza e maestosità come popolo.
Ma quelli erano i Megaresi.

La storia delle dune rievoca alla memoria un passo del Vangelo: "Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?"
Un esempio un pò tirato ma calza la situazione in oggetto.
Perchè nascondere qualcosa di così stupefacente?
E come se in Egitto avessero costruito una duna enorme che nascondesse dalla vista le Piramidi, oppure la torre Eiffel oppure il Partenone oppure....fate voi.

Le dune della discordia furono commissionate dalla Soprintendenza di Trapani.
Alcuni mi hanno detto che furono innalzate per paura che l'abusivismo edilizio sfociasse anche all'interno del Parco, altri invece sono assertori della teoria speculativa, cioè se nascondiamo i Templi le persone pagheranno per visitarli.
Ne l'una ne l'altra tesi mi convincono in quanto l'abusivismo può essere controllato (se si vuole) facilmente, le costruzioni non nascono durante la notte e se poi il problema era questo si poteva utilizzare una recinzione metallica alta anche 2.50 mt. che non avrebbe escluso dalla vista l'area con conseguente goduria visiva.

La tesi speculativa è fragile partendo proprio dal concetto su cui si basa. Il turista viene per visitare la zona archeologica facendo il più delle volte migliaia di chilometri e poi siccome riesce ad intravedere qualcosa (la punta dell'iceberg) torna indietro soddisfatto...tesi inconcepibile.
Un giornalista mi dice:"...si però pensa a quanti soldi ci vorrebbero per tirarle giù" ed io dico: "pensa a quanti soldi, dei contribuenti e non, sono stati spesi per tirarle su ed eccoti con quale risultato. Io rispenderei il doppio per dare valore e giustizia a quello che nascondono."

L'assessore allo Sviluppo Economico(speriamo!) Felice Errante dice bene contestando le dune e favorendo la loro rimozione contendandosi però alla fine, con una romantica passeggiata sulle stesse. Tra i due mali sceglie quello minore. Bene. Ma è molto meglio eliminarle le dune e passeggiare, per un paio d'ore, senza doversi arrampicare.